Una donna squadrata e determinata cammina pesantemente per le strade di Firenze, un allegro cappello giallo portato sulle ventitré, un bastone col puntale di gomma poggiato con forza nelle viuzze strette, i suoi occhi vivaci attenti a tutto. I turisti che affollano la città, scrutando le meraviglie del Rinascimento dietro alle loro videocamere, non la notano. Se per caso si fermano per chiederle la strada, le sue risposte esitanti potrebbero indurre i suoi interlocutori a pensare che si tratta di un’italiana con una conoscenza imperfetta della lingua inglese. Si sbaglierebbero. Se un investigatore diligente dovesse essere un americano con un interesse per la scultura moderna, conoscerebbe il suo nome; poiché l’esiliata a Firenze è Sonia Gordon Brown una delle maggiori scultrici americane. Per più di un quarto di secolo l’opera di Sonia Gordon Brown è stata discussa ad ogni incontro di amanti dell’arte. Nata nel 1894 all’ombra delle Porte Rosse (ormai scomparse) di Mosca, studia scultura con A.K. Andreev. Nel 1913 viene mandata a Parigi per studiare con Emile Antoine Bourdelle alla Grande Chaumière. In quell’anno la sua Testa di Ragazza russa vinse il primo premio all’Esposizione di Scultura Moderna di Parigi.